martedì 11 ottobre 2016

CORSI FER (FORMAZIONE ENERGIE RINNOVABILI) UN OBBLIGO NORMATIVO (IN SCADENZA IL 31/12/2016) IMPOSSIBILE DA RISPETTARE IN SARDEGNA

Il Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28, “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE” ha stabilito che la qualifica per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili è ottenuta con il possesso dei requisiti tecnico-professionali del Decreto ministeriale n. 37/2008. Inoltre solo i soggetti che intendono richiedere il requisito successivamente al 4 agosto 2013 attraverso il possesso di un titolo o attestato di qualificazione professionale hanno l’obbligo del superamento di un percorso formativo di qualificazione professionale di 80 ore.
Invece tutti i responsabili tecnici delle imprese che si occupano di installazione Fotovoltaico, Solare Termico, Pompe di Calore, Biomasse, esistenti prima del 4 agosto 2013 sono qualificati automaticamente per l’installazione e la manutenzione di impianti a fonti rinnovabili, ma sono obbligati a frequentare obbligatoriamente un corso di aggiornamento per il mantenimento della qualifica. La durata dell’aggiornamento è di 16 ore ed è prevista una frequenza obbligatoria per il 100% del monte ore. A conclusione di ciascun intervento è rilasciato al corsista un attestato di frequenza su modello regionale.
Questa normativa in Sardegna non ha avuto ancora attuazione, con ripercussioni sulle tantissime imprese operanti nel settore, impossibilitate ad accreditarsi come centri di assistenza tecnica sulle energie rinnovabili. 
Dal Catasto impianti, ai corsi FER, il settore degli impiantisti continua a non avere certezze operative.

giovedì 6 ottobre 2016

DA LIBERAIMPRESA: CHI L'HA PIU' VISTO IL CATASTO IMPIANTI?

L'Assessore
Maria Grazia Piras
Era il 9 aprile 2015 e sul sito della Nuova Sardegna gli installatori d'impianti leggevano, con attenzione e piacere, la notizia che la Giunta Regionale della Sardegna, su proposta dell'Assessore Piras, aveva approvato il disegno di legge che dava il via libera "all'istituzione del Catasto regionale degli attestati di prestazione energetica degli edifici e al Catasto regionale degli impianti termici civili. La loro gestione sarà digitale e dematerializzata per garantire la massima semplificazione: la Regione avrà a disposizione uno strumento per le operazioni di verifica e controllo delle classi energetiche degli edifici previste dalle norme nazionali ma anche di pianificazione delle azioni di promozione dell'uso efficiente dell'energia. Poter disporre di database di dati energetici degli edifici e degli impianti consentirà di isolare indicatori e trend di consumo e fabbisogno necessari per la calibrazione delle azioni di sostegno e incentivazione. Dopo il monitoraggio delle performance energetiche del patrimonio edilizio, il provvedimento sarà utile per la pianificazione degli interventi di riqualificazione con un impulso dell’edilizia.". 

Siamo a settembre del 2016 e del Catasto non si hanno più notizie: le imprese sono obbligate, in caso di nuovi impianti a rilasciare i libretti previsti dalla normativa e registrare i dati presso l'Assessorato competente, ma sono impossibilitati a farlo perché il catasto non esiste.